Sono diventata mamma il 2 luglio, appena due giorni prima, il 30 giugno, ero diventata zia.
Quando mia sorella mi disse di aspettare un bambino io avevo fatto il transfer da pochi giorni. In quei giorni d'attesa mi dicevo che non ce l'avevo fatta neanche quella volta perchè era impossibile il pensiero di me e mia sorella incinte insieme. Mi sbagliavo! Da poco mi hanno raccontato i retroscena di quei giorni: mio padre che piangeva pensando a come mi avrebbero detto che mia sorella era incinta, mia sorella che ha voluto dirmelo subito e si è fatta accompagnare a casa mia per darmi la notizia, mia madre che pregava tutti i giorni che tutto andasse bene perchè non poteva neanche immaginare come avremmo fatto se a una delle due le cose fossero andate storte.
Con la mia sorellina (è più piccola di me di 5 anni) abbiamo condiviso un'esperienza meravigliosa. Le nostre pance che crescevano insieme, i nostri dubbi, le nostre paure. Non è sempre stato facile, nei momenti di difficoltà non potevamo aiutarci a vicenda, lei è stata a letto alcune settimane e ricoverata in ospedale per contrazioni e io non potevo fare niente per lei col mio pancione. E le litigate furibonde dovute agli ormoni impazziti! se ci ripenso mi viene da ridere ma cavoli quante ce ne siamo dette!
Gli ultimi giorni sono stati i più difficili: lei aveva finito il tempo e tutti ci tormentavano "quanto manca a te? e a te? Chi partorisce prima?" Tutti lo dicevano in buona fede ma vi assicuro che sentirselo dire decine e decine di volte al giorno è pesante!
Poi si avvicinava il giorno per lei e io ero in confusione totale. Non riuscivo a focalizzare la cosa...ero al termine anche io. Lei mi anticipava di 15 giorni sui calcoli ma poi avendo allungato si stava accavallando al mio termine.
Domenica mattina 30 giugno ero con mio marito al bar a fare colazione. Mi chiama mia madre: "andiamo? E io "dove?". "In ospedale, E. è in sala parto!". Mi sono alzata senza dire niente e sono uscita dal bar. Mio marito mi ha rincorso, ha pagato, e è corso a casa a prendere la macchina poi mi è venuto a prendere e siamo corsi in ospedale.
Siamo rimasti un'ora fuori dalla sala parto (abbiamo saputo poi che c'era stata qualche difficoltà perchè la piccoletta è nata con arto associato ovvero è uscita con una manina chiusa a pugnetto sul visino). Mia madre piangeva. Io ero in confusione totale.
Poi ecco il dottore "E' nata! Mamma e bambina stanno bene". E poi mi ha sgridato perchè era meglio che nelle mie condizioni mi fossi risparmiata uno stress e un'emozione così forte.
E infine eccole: la mia sorellina stravolta con in braccio un piccolo fagottino. Quant'era bella! Tutta scura, capellona e col nasino all'insù. Non mi dimenticherò mai la faccia di mia sorella...si reggeva in piedi a stento. Le si chiudevano gli occhi. Era sconvolta.
Io da una parte mi sentivo male per lei, per me è sempre la piccolina di casa e vederla così mi faceva stare male. Dall'altra pensavo "cazzo, adesso tocca a me!".
Sono stata sempre in ospedale con lei quel giorno e il giorno seguente. E quando le chiedevo del parto la sua risposta poco rassicurante era: "Sii forte" detto con tono funebre.
Ecco io me la facevo un pochino sotto!
La sera dopo la nascita della mia nipotina follettina (mi sembra un folletto con quel nasino all'insù, le guanciotte e gli occhioni a mandorla) torno a casa dopo aver passato l'intera giornata in ospedale, mi sentivo stanchissima, avevo esagerato quel giorno senza riposarmi mai.
E ovviamente che succede? Mi misuro la pressione come facevo tutte le sere (la stavo tenendo sotto controllo) e è troppo alta! Quindi completamente priva di forze dico a mio marito che è meglio se andiamo in ospedale per farmi vedere. Potevo mai immaginare che mi avrebbero ricoverato? E che, visto che la pressione continuava a salire, la mattina dopo mi avrebbero indotto il parto?
E così a 39+5 settimane di gravidanza mi ritrovo in ospedale con mia sorella e la mia nipotina.
Il 2 luglio faccio l'induzione col primo gel al mattino e passo il tempo in camera con mia sorella (ma a dire il vero ricordo poco di quei momenti). Al secondo gel partono le contrazioni e da lì il travaglio vero e proprio in serata. Con mia sorella che ogni tanto usciva dalla stanza e veniva ad incoraggiarmi e poi, quando io ero in pieno travaglio e non capivo più niente, sentivo in lontananza la sua voce...era lei che veniva ad informarsi con le ostetriche di come stava andando.
Solo giorni dopo ho saputo di lei che piangeva con mia madre in camera mentre io soffrivo perchè avendo ancora vivo il ricordo del parto aveva paura per me.
Alle 23,54 è nata Anna. Quando sono uscita dalla sala parto ho trovato mia sorella e la mia nipotina nella culletta ad aspettarmi.
I primi giorni a casa non sono stati facili. Eravamo com'è ovvio tutte e due un pochino impegnate! Non avevamo modo di vederci e di stare un pochino insieme. Ci mandavamo sms, telefonate poche per paura di disturbare. Le prime volte che ci vedevamo scoppiavamo a piangere perchè a entrambe mancava la sorella e la nipotina.
Piano piano abbiamo preso i nostri nuovi ritmi di vita e riusciamo a vederci più spesso. Sicuramente è un'esperienza incredibilmente emozionante e piena. E' strano per me perchè ancora non mi rendo conto di essere madre e pensare alla mia sorellina come mamma mi risulta difficile. Non riusciamo ancora a goderci del tutto le nipotine...siamo stanche e a volte ci diciamo "cullala tu la tua che io poi devo pensare alla mia!". Però è bello, abbiamo due bambine stupende, siamo state fortunate.
Abbiamo sempre avuto un rapporto molto stretto. Ci vogliamo un bene infinito e proprio perchè siamo molto diverse ci compensiamo e completiamo. Questa esperienza è stata un dono. Ci ha arricchito e unito ancora di più. Sarà bellissimo crescere insieme le nostre bambine. Io spero che loro si vorranno bene come due sorelle. Io so cosa vuol dire averne una ma non so se mai potrò darne una a mia figlia. Mi piace pensare che avrà sempre la sua cuginetta.
Che bel post, due emozioni così grandi e profonde, essere mamma e zia, vissute quasi contemporaneamente!! Non dev 'essere stato facile, ma sono sicura che ne è valsa la pena!!! :)
RispondiEliminaMe lo ricordo sai quando lo scrivesti sul blog che aspettavate entrambe.mho sempre pensato che era una cosa incredibile. Sono,più che cugine,m quasi sorelle.
RispondiEliminaRaffaella
No No No
RispondiEliminaNun je la posso fa.
Io leggo la parola "parto" e mi commuovo.
Mi si gonfiano occhi e cuore.
Divento avida e voglio sapere tutto, dettagli, sensazioni, odori.
Il parto. Che miracolo il corpo di una donna.
Che storia straordinaria e meravigliosa!
RispondiEliminaCavoli non posso neanche immaginare che casino partorire una bambina con il pugnetto vicino alla testa, oddio nun ce posso pensaaaaahhh O_o
Oh Frida questa storia è bellissima, grazie per averla raccontata la aspettavo tanto. E' così ricca di umanità senza inutili fronzoli, solo l'amore grande di due sorelel e di due mamme, e sì ora anche di due fantastiche cuginette. Ti abbraccio forte
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