lunedì 28 aprile 2014

Quello che le mamme non dicono

Sei incinta e tutte ci tengono a farti i racconti più terrificanti del parto...donne squartate vive, ricucite da testa a piedi, dolori inimmaginabili, travagli di 36 ore. Poi nasce, ok fa un pochino male ma insomma si sopravvive, e ti ritrovi a casa con questo esserino minuscolo che ami con non mai e che viene da un altro pianeta. Tu hai gli ormoni che esplodono dentro di te, sei stanca, hai due occhiaie da paura, piangi per un nonnulla. Ma che qualcuno ti aveva avvisato di questo? No!
Ti avevano detto che per avviare l'allattamento ti saresti dovuta rimboccare le maniche?
Che una volta iniziato il bimbo o nel mio caso bimba avrebbe voluto stare attaccata quasi 24/24?
Qualcuno ti dice che è normale? E che non hai riportato a casa un'aliena?
Ci fosse uno che ti dica che è normale che non avrai tempo per farti una doccia/fare pipì/mangiare decentemente/asciugarti i capelli!
Che è normale che la piccola voglia stare sempre in braccio e che quando la metti in quella bella carrozzina pagata fior fior di soldi urlerà come la stessero scannando. Che è normale che invece in fascia dorma pure tre ore filate.
Che nel suo lettino non vuole stare, vuole stare addosso a te.
Che nell'ovetto in macchina piange, sempre per lo stesso motivo.
E che a volte sei stanca, così stanca che vorresti sbattere la testa contro il muro.

E il compagno, marito, fidanzato, papà della creatura?
Ecco, diciamolo che il rapporto coi compagni può subire una trasformazione che passa attraverso litigate nere al limite della rottura!
Non ci credo che è successo solo a noi.
Tu sei stanca, dormi poco (molto meno di prima per lo meno), avresti bisogno di sei mesi di ferie per riprenderti dalle fatiche del parto, allatti e nessuno ti aveva detto che era così stancante, che oltre al latte la bimba si succhia pure tutte quelle briciole di energie rimaste in te, e piangi pure guardando peppa pig.
Lui è nervoso, non sa come aiutarti, è dovuto tornare al lavoro subito senza il tempo di potersi abituare a questa nuova vita. Ti vede arrancare ma ogni cosa che fa per aiutarti è sbagliata! E ti fa incazzare.
E via di litigate, per ogni minimo motivo. Di "tu non mi capisci". Di "tu non mi aiuti".
Ve lo confesso: una sera all'ennesima litigata sono scappata di casa, mi sono preparata una borsa con le cose della piccola e l'ho caricata in macchina destinazione casa dei miei.
Che quando mi hanno visto arrivare a momenti svengono. Mio padre mi dice che certe cose non si fanno, che ora abbiamo una bambina. Io lo sapevo che sarei tornata a casa eh! Lo sapevo dal momento che ero uscita. Però ero troppo arrabbiata.  
Dopo qualche ora e qualche telefonata sono tornata all'ovile.

Per caso hai tempo da dedicare a voi due soli? Ah ah ah! Se hai un minuto di tempo devi farti una doccia, magari depilarti , fare una lavatrice o dormire magari.
Ma come prima dicevi "quando sarà nata sarà importante mantenere dei momenti solo di coppia, per alimentare il rapporto". Sì come no!
Se per caso hai tempo, non hai voglia, se hai voglia, non hai energia. Nel caso in cui miracolosamente si combinano i tre fattori tempo, voglia, energia....la bambina si sveglierà urlando sul più bello.

Ma questo qualcuno lo dice? Lo dice che è normale?

Allora lo dico io però per non far sembrare tutto una tragedia devo parlare pure dell'altro lato della faccenda.

Lei. Lei che è meravigliosamente bella, morbida e profumata. Che manda i bacini, proprio con lo schiocco. Che gattona e si alza in piedi, che fa "miao", "aaaaarrh" come il leone, "bum bum" quando sulle ginocchia del padre prende in mano il volante della macchina e fa finta di guidare, che si accoccola a te per dormire, che allunga le braccia verso di te perchè vuole essere presa in braccio.
Lei che fa diventare anche la giornata più faticosa del mondo una giornata meravigliosa solo con una sua risata.
Lei che ti fa dire che ne è valsa la pena e che è la cosa più bella che potesse mai capitarti.
E che ti ha fatto così impazzire che pensi che vuoi un altro figlio. E ti fa telefonare al centro pma per prendere un appuntamento.